venerdì 20 ottobre 2006

SE ERI UN BAMBINO SASSARESE NEGLI ANNI ’60, DI SICURO ....


SE ERI UN BAMBINO SASSARESE NEGLI ANNI ’60, DI SICURO:

  • Giocavi rigorosamente in strada e fino all’imbrunire. Tornavi su solo al quindicesimo urlo di mamma dalla finestra;
  • Con due pezzi di legno rubati dal cantiere sotto casa eri pronto per una “cirimella” all’ultimo sangue
  • Con un pezzo di tubo (rubato nel suddetto) "ci usciva" una cerbottana da competizione che lanciava proiettili di Nuova Sardegna da un palazzo all’altro
  • Almeno una volta, entrando di nascosto in un cantiere a fregare legni e tubi da cerbottana ti ha cassato un muratore e ti ha riempito di calci in culo. I tuoi compagni ti hanno cantato la classica cover "Lu ciaffu di lu muraddori chi t'ha fattu la faccia ruja"
  • Giocavi a calcio:”a portieri volanti”; il tuo pallone era un Super Tele tutto l’anno e un San Siro in prossimità di Natale (poi si bucava e tentavi di ripararlo con un coltello arroventato sul fornello)
  • Se ti dicono: Albertosi, Burgnich, Facchetti tu continui: ….. Bertini, Rosato, Cera Domenghini, Mazzola, Boninsegna, De Sisti, Riva !!!!!!!! (allenatore Valcareggi)
  • Se vedi una pallina di vetro di tornano in mente i tornei di ballocci specialità “ buca” o “palmo e zembo
  • Per organizzare un torneo di nascondino dicevi agli altri “chi vuol giocare ………metta il dito sotto qui ...
  • Quando vedi tuo figlio incollare le figurine autoadesive ti tornano in mente gli album “ a bocca aperta” a forza di incollarci le figurine con la colla di farina fatta da mamma dopo che l’avevi inutilmente stressata per comprati la Coccoina
  • Quando vedi tuo figlio iniziare dieci album di figurine e non finirne mai uno ti scappa la lacrimuccia al ricordo di quel Pizzaballa che non usciva mai e del tuo amico Toricino che aveva Riva doppio; il solito Riva che ti mancava sempre per finire l’album
  • Andavi a letto “dopo Carosello”
  • A scuola ti ci portavano i piedi …… All'andata e al ritorno.
  • Giocavi con i pattini a quattro ruote estensibili e il ginocchio sbucciato era una malattia professionale
  • Giocavi a bacchetta mamma (carra muntò) e sceglievi il compagno più grasso per la tua squadra. L’urlo ”Mi chi soggu arribendi!!!” risuonava per tutto il quartiere
  • Se non c’erano giocattoli potevi stare delle sere a giocare: a “cherochè”; a Paradiso saltando da un quadro all’altro disegnato per terra con una pietra; a Rubabandiera; a Guerra Francese
  • Un partita a “soffietto” con le figurine con il tuo amico Paoletto che “ ne alzava cento” poteva durare anche due giorni; e perdere poteva costarti dieci “bisvalide”
  • Uno spiazzo polveroso era quanto di meglio per tracciare una pista e partirci di GIRO D’ITALIA con una flotta di tappi di birra vecchi
  • Non erano tempi di motorini ma la bicicletta con una carta da gioco sui raggi tenuta da una molletta faceva un “zocco da moto guzzi”
  • Per concederti qualcosa di buono lanciavi l’urlo verso la finestra di mamma al quarto piano “me le butti dieci lire ????”; e via che “ci usciva” una bustina di semi di zucca !!
  • Con cinquanta lire potevi comprarci un ghiacciolo e due fette di fainè da Saccone
  • La raccolta dei rifiuti urbani te la ricordi annunciata dall’urlo “Ezzaaaa ….” sul pianerottolo perché degli uomini con un sacco verde in spalla la ritiravano fin su al quarto piano
  • Il latte te lo ricordi venduto a mestolate e messo dentro una bottiglia che ti portavi da casa; solo dopo, dentro la mitica busta floscia che stava in piedi soltanto mettendola nel non dimenticato boccale blu della Centrale del Latte
  • Con le stesse cinquanta lire recuperate con un ghiacciolo in meno, ci usciva un metro di fette quadrate per il tiralastico; e i "poddigali" li facevi distruggendo di nascosto una borsetta vecchia di mamma che lei non aveva nessuna intenzione di buttare. Non ancora.
  • Le cingomme Freccia Indiana te le ricordi più grandi e più buone delle “gomme del ponte”
  • A Platamona d’estate scavavi cinque centimetri sul bagnasciuga e trovavi arselle e vermi ottimi per esca da pesca
  • Ti ricordi il “verduraio” che vendeva le piante di “fasgiolu tondu” appena estirpate e ti faceva il conto sulla busta
  • A scuola di maestra ne avevi solo una; dalla prima alla quinta; e se ti allungava un ceffone non chiamavi il telefono azzurro
  • Hai commesso almeno un furto di Mele granate dall’albero della campagna vicino a casa
  • Ti ricordi della Spuma al Rabarbaro di Usai
  • Ti ricordi dei grandi che bevevano Vino Chinato, Punt e Mes e Rosso Antico
Insomma, ora di anni ne hai 40-45 suonati, fai discorsi del tipo “ caaazzz… a ti l’ammenti ??” e sei un po rinco ……..
O no ????

32 commenti:

Minciacùru ha detto...

ARECCI, v'ha ragioni !!
Ma si soggu "rinco", no è chi mi l'ammentu tutti .....

Voi dite e eu aggiungo !!!!!
A u mancu esci un'altro elenco di ghiisi toghi !!!

Minciacùru

Anonimo ha detto...

Però mi chiedevo se qualcuno veramente in ciabi potesse raccontare oltre alle cose di pizzinnia (chi m'ammentani li cazzaddi chi si faziani a lu Monti un poggu d'anni passaddi)di personaggi noti della Sassari presente e passata......la proposta mi nasce da quel che mi raccontò un cliente (non sardo) qualche mese fa riguardo Giovanna la Giavesa.......parliamo se non ricordo male degli anni 50.
Cioè, la fama di chistha femmina manna v'è puru ad Ancona......fora di gabbu cazz......
Mi bari chi vinn'è di raccuntà......

Anonimo ha detto...

essendo sassarese da almeno 26 anni non avevo mai sentito l'esperessione "MURADDORI"...penso tu ti stia riferendo al frabbigamuru... questo mi lascia qualche dubbio sulla tua identità sassarese!!! sarai mica di luna e sole, un po americaneggiante!!!!!

Anonimo ha detto...

Quelli che erano bambini nel '60 avevano il grembiule con il fiocco a scuola, rigorosamente comprato da Priula, in Via Enrico Costa. Sono cose che lasciano un segno indelebile, oltre a creare scompensi nella crescita. Una prece per la maesta Ada Fatarella Grassetti, che faceva dopo la preghiera, una rigorosa "visita di pulizia". Rassegna di collo, orecchie, unghie come un caporal maggiore. D'ugna ciaffu!!!

L'assignuriccadda di Via La Cona

Anonimo ha detto...

<< A Platamona d’estate scavavi cinque centimetri sul bagnasciuga e trovavi arselle e vermi ottimi per esca da pesca >>

Ma gosa gazzu, vermi vinn'erani un muntoni, ma arselle sul bagnasciuga eu nunn'aggiu mai acciappaddu .
Pa acciappa' arselle la tecnica consisteva nell'andare alle Secche con le pinne , agitarle furiosamente per scavare un solco tipo la Fossa delle Marianne, e poi raccogliere i molluschi e infilarseli nel costume prima di nuotare di nuovo a riva.

Sempre per la precisione.

Anonimo ha detto...

Sempre per la precisione ..........

"Lu ciaffu di lu muraddori chi t'ha fattu la faccia ruja" si cantava così, ...
Provaci tu a cambiare "muraddori" con "frabigamuru" (che si scrive con una "b" sola. Di licenza poetica si trattava ......
Abà no mi l'ammentu ma vi faccio sapere su quale musica era basata la "cover". Potrei cantarla ma non riesco a collegarla a cantante e titolo.

E poi non soggu americanu di Luna e Sole ma di Santa Maria !!!

Semrpe per la precisione

A zent'anni

Anonimo ha detto...

Giovanna la Giavesa la conoscono anche in america!!!

Anonimo ha detto...

Amici di 45 anni suonati
qua siamo in minoranza ....
no fabedda nisciunu !!

O minciacùru, poni un articolo su anni '70 (o '80 pure)!!!!

A zent'ani

pecora nera ha detto...

io che ne ho 36 non ho mai trovato arselle a platamona!

Anonimo ha detto...

Amici miei ....
Nel 64-65-66 arselle già ce n'era.
Piccole e buone (così mi l'ammentu ....)

Poi forse la PETROLCHIMICA le ha fatte fuori ........

A videzzi

pecora nera ha detto...

no, le hanno fatte furoi quelli nati negli anni Sessanta!

Anonimo ha detto...

e in giro con il carruzzo nn ci andava nessuno i cuscinetti rubati al ferrovecchio e il bastone da lavare x terra come asse
flavioaveva anche i mostaccioli

Anonimo ha detto...

aggiungerei che nelle sere d'estate, l'unica volta che si rientrava a casa puntuali era quando c'era il mitico "giochi senza frontiere"

Anonimo ha detto...

Vabbeè.. io sono del 1973

però mi riconosco al 99%!!!!!

Luigi Cubeddu ha detto...

Ci sto scrivendo un'opera letteraria riguardo la mia infanzia in "carrela longa". Oggi, lavorando presso un'importante agenzia stampa, rivedo volentieri flash della Sassari di allora. Vedo che anche tu hai menzionato Toricino: ti riferisci a quello di piazza Tola? Se sì, probabile che vi abbiamo anche giocato assieme. Personaggi di cui ricordo i soprannomi: Tore "pescecane"; io ero "Archimede", poi c'era "Cabu di miloni"; uncino ecc.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,noi al monte da ragazzi giocavamo a "Mani in alto" con il classico urlo di cicciunadda per aprire le ostilita',o chi si ricorda "rubba terreno" ppure "toccoferro".Giochi ne ricordo molti altri ma vorrei parlarne con qulcuno del 1957 per sapere le loro versioni.Zuniari

Anonimo ha detto...

Io ho fatto le elementari a Sassari nel 63, chi era il maestro o la maestra unica? io no riesco a ricardarlo..

Anonimo ha detto...

E a cherochè no v'ha giuggaddu nisciunu? O a guerra francese, mezzanotte e mezzo.....

Sabato sera e domenica con negozi chiusi e zero traffico eravamo padroni della strada: infinite partite a tennis (anche 1 contro 2 o due contro tre) e pallavolo imitando le eroine dei cartoni "Jenny la tennista" e "Mimì e le ragazze della pallavolo"

A Platamona da piccolo ci sono stato poco e niente ma a Ezi Mannu arselle vin'erani umbè

Michele 73

Luigi Cubeddu ha detto...

Se qualcuno avesse foto delle vecchie scuole elementari di Cappuccini, mi farebbe felice. Vivo in Piemonte e molte vecchie foto non le trovo più.

antonello pinna ha detto...

e allora delle forcelle di ramo di albero per fare i tiralastici a forcella, per andare a tilighette ne vogliamo parlare?? o di quando entravamo nei cantieri a farci i proiettili di ferro con il taglia tondini manuale?? o a rubare adesivi dalle macchine?? per poi attaccarceli al diario, ve lo ricordate quello di VELTRO, o quelli della I di italia?? o a farci le capanne di legno sugli alberi con la legna e i chiodi rubati dai cantieri?? o di quando andavamo a caccia di uccelli e scappavamo....mi l'AVENATORIA, fuggi, cazz mitiche partite di calcio alla FONSARDA al campo dell'EDERA, che finivano al buio...

antonello pinna 62 ha detto...

cazz dimenticavo e le partite a carte che si giocavano i giornalini di geppo diabolik kriminal, a sette e mezzo.......cazz che ricordi....minchia quanto siamo vecchi

VITTORIO MANCO INFRARED ha detto...

Non ho mai capito perché il gioco campana noi lo chiamiamo paradiso

VITTORIO MANCO INFRARED ha detto...

Non ho mai capito perché il gioco campana noi lo chiamiamo paradiso

Unknown ha detto...

E alle motocarrozzella no se mai attaccaddu nisciunu?

Massimo ha detto...

Frequentavo via Pascoli ed il Monte e le campagne che esistevano prima della costruzione delle abitazioni del quartiere latte Dolce (che era solo la chiesetta fino a metà anni '50): nel '60 andai a votare al latte dolce pur avendo il seggio all'Agraria, vicino casa !
A calcio giocavamo in un uliveto con alberi e resti delle mucche al pascolo.
D'estate arrivavamo fino a Logulentu in cerca di frutta, ma ricevendo una volta una fucilata al lardo o al sale!
Si diceva che alcuni contadini (o proprietari) mettessero il "magna e caga" sugli alberi da frutta poiché taluno aveva avuto tali effetti !!!

Scorpions. ha detto...

no no ahah.

Scorpions. ha detto...

evgosa cazxu zi fai iru monti, fara a terra e posaddi .ahahah

Anonimo ha detto...

Si, ma come mai hai il logo del Consorzio Agrario di Sassari degli anni 2000? Il duomo di Sassari con le 2 spighe e la scritta CAP Sassari.......

Anonimo ha detto...

E le partite a biliardino, con la virgoletta e l’immancabile spuma, e le pizzette di Leggeri, e lu mizzuraddu di via Torretonda, e li lisciggaddi con i cartoni sotto al sedere a la Piddraia di Monte Rosello …..

Anonimo ha detto...

E poi la cirimella, la marrocula e giocare alle tre colonne (in tre si abbracciano testa a testa e gambe divaricate. Un quarto prende la rincorsa e salta sulle tre colonne avanzando sulle loro teste e lasciandosi scivolare sul corpo di uno dei tre per uscirne in piedi con una capriola con la testa che passa tra le gambe divaricate della “colonna” …

Anonimo ha detto...

A scuola andavi a piedi o con il “tram”, cioè il normale autobus!!

Anonimo ha detto...

E Trappadè se lo ricorda qualcuno?

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