AUGURI DA SASSARESERIE E SIRIO
ANCHE QUEST'ANNO BABBO NATALE TROVERA'
AD ATTENDERLO IL MIGLIORE AMICO DEI SASSARESI
(ANCHE SE NON SE LO CAGA NESSUNO)
AUGURI
Questo BLOG nasce con il "Decalogo del Sassarese al mare" diffuso da un dì da un anonimo benemerito.
NESSUNA PRETESA DI TRACCIARE UN PROFILO DEL VERO SASSARESE
Solo un pò della tipica "cionfra"
Ragazzi, c'è un poeta tra gli appassionati frequentatori di questo blog semiserio.
Ci ha scritto una mail su sassareserie@gmail.com e ci ha regalato un suo "contributo" come l'ha chiamato lui. Una piccola ODE a Sassari, alla città e ai suoi abitanti.
Chi è l'autore ??? Su Sassareserie è garantito a tutti l'anonimato e gli abbiamo chiesto di scegliersi un ingiuglio per firmarsi sul blog.
In onore del vecchio pontefice massimo dei goliardi sassaresi "Boccione" il nostro poeta si chiamerà "BOCCIETTA". E gli diamo il benvenuto.
Qui dentro ci dedichiamo senza freni alla cionfra libera, allo scazzio fine a se stesso.
Ma ci è piaciuta l'idea di questa ODE A SASSARI e la pubblichiamo volentieri.
Amo Sassari, non me ne vergogno.
Sassari e’ una fede, e’ un modus vivendi, e’ una religione.
Molti non la amano e la disprezzano,
in alcuni momenti la amo di meno, ma sotto sotto mi piace sempre.
Sassari e’ bella d’estate e d’ inverno, ma anche in primavera:
forse un po’ meno in autunno,
Amo Sassari e i sassaresi, popolo cionfraiolo divertente, esuberante
a volte ingrato e scroccone ma pur sempre sincero e genuino.
Amo la Sassari mattutina resa frenetica dai lavoratori,
i profumi emanati dai panifici al centro storico,
le belle giornate dal freddo pungente,
i commercianti incazzati per il poco lavoro,
pochi guerrieri che resistono alle grandi distribuzioni:
macellai, artigiani, calzolai ecc.
alle 22:16 3 intraddi in rasgioni
Parauri: vita cittadina
Amici di SASSARESERIE,
alle 18:24 4 intraddi in rasgioni
Parauri: bambini prodigio
onlySassari ha realizzato e messo in rete questo bel video.
Tra una cionfra e l'altra, ci è sembrato bello far vedere alla rete la nostra città.
Con questa bella dedica dell'autore che entra a far parte della greffa di Sassareserie con l'ingiuglio di
L'Intergremio ha deciso: il voto alla Madonna dell’Assunta, non si deve sciogliere con le regole "degli altri".
I Fabbri sono scesi e Li Mazziddaggi si sò arranggiaddi baddendi lu Candareri i la jesia di La Trinità.
E noi " ... faraddu Lu Candareri zi n'andemmu ... messa o non messa ..... " hanni dittu chissi di l'Intergemio.
Come dicevamo mesi fa: "Il cittadino è confuso".
La tradizione è importante, quindi noi ci battiamo perché sia rispettata. MA FINO IN FONDO.
I Gremi nascono dalle corporazioni che distinguono un mestiere da un altro, quindi ogni partecipante deve essere giustamente dotato di licenza e qualifica. Una licenza della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA).
I partecipanti d’ogni Gremio dovranno eseguire delle prove pratiche, con lo scopo di dimostrare la loro capacità di mantenere viva l’esperienza maturata da diffondere alle nuove generazioni.
MATERIE D'ESAME
I Piccapietre deve scolpire nel granito almeno un’immagine del sindaco in carica da regalare alla cittadinanza.
I Massai si devono munire dell'antico strumento denominato “ zappa “ (o in alternativa di un "marrapicco") e dimostrare di saper dissodare e fare solchi in aree preposte di dimensioni non inferiori ad un ettaro.
I Falegnami, muniti di sgorbia e pialla devono realizzare a mano un Cantarano di congrue dimensioni, con cassetti.
Gli Ortolani devono saper distinguere almeno dieci specie di piante da tubero analizzandone solo le foglie.
I Muratori devono compiere una gara di resistenza con la caldarella piena di cemento, dove il giudice con il cronometro incita i partecipanti con la frase “ ... arregga impasthu !!“
I Viandanti abbandonati sul Gennargentu devono arrivare in piazza d’Italia orientandosi con mezzi di fortuna ed a dorso di mulo entro e non oltre le dieci ore.
I Calzolai devono riprodurre fedelmente un paio di scarpe modello “ Tods “ in un tempo massimo di otto ore.
I Contadini devono convincere almeno quattro massai e due ortolani a lavorare per loro gratis per un tempo minimo di un giorno.
I Sarti dovranno cucire un capo. Il modello di riferimento da "prét a porter" sarà prelevato da un negozio di gestione cinese e gli esaminandi, dopo averlo copiato a regola d'arte, dovranno dimostrare che il costo dell'opera è uguale o inferiore all'"originale"I Fabbri (ormai ammessi a "furor di briadda") dovranno realizzare un letto in ferro battuto senza l’ausilio di saldature e nessuno strumento di tipo elettrico.
Sappiamo che alcune prove sono più dure di altre, ma d’altronde si sa, i mestieri sono duri e differenti uno dall’altro.
In vista della prossima faradda (chi siani dezi, ondizi o canti vurimmu ...)
invitiamo i frequentatori a proporre le nuove prove d'esame per i gremianti.
INCLUSI QUELLI DI NUOVA AMMISSIONE
(e come al solito: "senza intrà i li càmari di mezzu"... a pena di "scancellazione")
alle 16:00 11 intraddi in rasgioni
Parauri: tradizioni
NON UNA REPLICA MA UNA PRECISAZIONE
Il post su "La mirinzana Tarocca" è del dicembre 2006.
Il 20 agosto 2007 un frequentatore del blog ci ha fatto sapere che la "scoperta del tarocco" ha anche un'altra paternità. E di molto precedente.
Ne approfittiamo per ricordare un vero "personaggio" sassarese prematuramente scomparso.
Un pensiero a ALFREDO MURTULA che diversi anni fa scoprì la questione, rintracciò Mauro Lusini e lo intervistò per TELEGI.
(Mirinzà. Per la precisione .....)
Abbiamo realizzato un mixaggio di La Mirinzana (Tony del Drò, Giommaria Santoni e Lionello Siddi) con l'originale (ebbene si .....) composto da un certo Mauro Lusini (di Siena) nel 1970 circa.
Mauro Lusini chi era costui? (vedete su Wikipedia ...)
E' l'autore (aveva solo 20 anni...) di un pezzo celebre come "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones" ed è stato anche autore di Patti Pravo .....
Il nostro inno nazionale è un "tarocco" ????? O è solo "liberamente tratto ...." da opera altrui ??
Ascoltate qui e poi giudicherete !!!
La verità si dica, meglio (MOLTO MEGLIO) la nostra !!!!
LA MIRINZANA in forru ...........
Musica di Mauro Lusini, parole dei nostri Tony del Drò, Giommaria Santoni e Lionello Siddi
Un amico di sassareserie ci ha rimproverato di non aver dato spazio, tra gli alfieri del buonumore sassarese, ai personaggi più in voga del momento.
La redazione, che non è dormita, ha immediatamente preso atto rispondendo:
Ma si può fare cionfra senza pigliare di mira qualche potente ?
È ora che anche i sindaci di Sassari si prendano la loro parte di sfottò.
Mettiamo pertanto l’elenco di tutti i Sindaci di Sassari dell’epoca
Democratica per dar sfogo alla vostra memoria , ai vostri aneddoti, ed alle perle lasciate in eredità ai bravi cittadini.
Forse il Sindaco in carica in futuro verrà ricordato come 22 Euro di frastemmi, ( vedi parcheggi a pagamento e sanzioni per i ritardatari)
Forse i precedenti per una rotaia o pa li frusci alla Faradda, a voi la scelta.
Naturalmente la politica è bandita. Già basta il resto.
Ecco a voi i bersagli, ma prima ripassate qualche faccia in questo video di Aspirina:
10 aprile 1946 4 settembre 1946 Candido Mura
4 settembre 1946 25 settembre 1954 Oreste Ruggero Dino Pieroni
25 settembre 1954 27 giugno1956 Vittorio Devilla
27 giugno 1956 11 febbraio 1957 Giuseppe Binna
11 febbraio 1957 28 novembre 1960 Piero Masia
28 novembre 1960 6 settembre 1963 Lorenzo Ganadu
6 settembre 1963 9 gennaio 1965 G. Antonio Maria Brianda
9 gennaio 1965 9 maggio 1966 Salvino Naitana
9 maggio 1966 20 dicembre 1968 Nicolò Piras
20 dicembre 1968 15 gennaio 1971 Francesco Guarino
15 gennaio 1971 10 dicembre 1973 Benito Saba
10 dicembre 1973 6 settembre 1975 Sebastiano Virdis
6 settembre 1975 13 dicembre 1978 Fausto Fadda
13 dicembre 1978 29 settembre 1980 Franco Meloni
29 settembre 1980 30 maggio 1983 Pietro Montresori
30 maggio 1983 28 gennaio 1988 Raimondo Rizzu
28 gennaio 1988 8 agosto 1990 Marco Fumi
8 agosto 1990 28 gennaio 1994 Franco Borghetto
28 gennaio 1994 8 agosto 1994 Franco Masala
8 agosto 1994 7 maggio 1995 Giacomo Spissu
7 maggio 1995 3 maggio 2000 Anna Sanna Fadda
3 maggio 2000 9 maggio 2005 Gianvittorio Campus
9 maggio 2005 in carica Gianfranco Ganau
alle 12:02 34 intraddi in rasgioni
Parauri: vita cittadina
Era il 19 ottobre del 2006 quando RYOGA82 ci illustrava la figura del Mondezzino.
EVOLUZIONE DEL MONDEZZINO SASSARESE (E COMPAGNA)
AVANSCOPERTE:
Le risse essendo l’argomento fondamentale del Mondezzino sassarese, una volta esaurito l’argomento moto, impegnano la maggior parte della giornata del mondezzino. Egli si reca come gia noto nelle ore post-meridiane verso Piazza Azuni, alquanto vuota ma sempre tale da essere un’attrattiva rilevante per il mondezzino.
Nonostante gli sforzi degli studiosi, non è stato possibile individuare ancora la scintilla responsabile della rissa: le informazioni raccolte dalle descrizioni particolareggiate dei soggetti in questione si indirizzano solamente sul tipo di contatto fisico tra i contendenti e non sulle vere cause della mischia. D’altra parte però, è stato possibile riconoscere che i Mondezzini si dividono in “classi sociali” individuabili dalla zona di riproduzione e crescita della stirpe del Mondezzino.
Esse si convogliano sul luogo della rissa al solo urlo di uno dei contendenti e in men che non si dica Piazza Azuni è intasata da mondezzini.
All’interno di ogni classe però è possibile stabilire una gerarchia: come già noto vi è il Leader detentore del “miglior mezzo di trasporto”(vedi recensione <Ryoga82>), il braccio destro del Leader, di solito dotato di un mezzo di trasporto più evoluto rispetto a quello del Leader, ma alquanto “drummiddu” per potersi imporre al Suo posto. Seguono i vari imitatori del Leader.
La serata dopo la Rissa al Centro Azuni continua con il trasferimento del Leader (che incita i compagni con un’escalamazione del tipo “ajò in piazzetta, caz!”) e del suo “gruppo” verso le già note località a seconda della classe sociale di appartenenza: Piazza Castello, Fosso della Noce, ormai non più in Piazza D’Italia dati i lavori, porta Sant’antonio…
Qui il mondezzino elabora i suoi discorsi e li rende pubblici ai compagni, e si organizza per il proseguimento della serata. Se è presente il braccio destro del Leader, essa proseguirà al BluStar, se assente … al Meccano.
Li il mondezzino addocchia la futura (ma non duratura) compagna per la “copula” (vedi recensione Ryoga82) o arrombato sul divanetto di seguito alle varie sostanze assunte per sostenersi fisicamente (dati gli sforzi spesi per la rissa) o in mezzo alla pista in cui la “donna” gli si avvicina dicendogli “stanotte sei mio! non sai cosa ti farei” (tratto dall’intervista a xxxxxxx del 02/2007).
Della compagna il giorno dopo non si ha più notizia .. gli studiosi hanno provato a perlustrare la mente del Mondezzino con la speranza che esso ricordi almeno 1 particolare per l’identificazione ma ….. niente.
La nottata termina al Quadrato, con la descrizione delle avventure passate in Piazza Azuni prima, in “piazzetta” poi, e al Meccano per finire.
Per quanto riguarda la Mondezzina, essa ha relativamente cambiato il suo abbigliamento. Ormai quasi scomparso il casco rosa DE PUTA MADRE, predilige casco più sobrio, ma giubbotto con pellicciotto sempre più corto, che mette in evidenza gravidanze spesso volute (?????) per tenere legato a se il Leader. Qualche mese dopo però la si ritrova con o senza figlio su un'altra moto con un altro Leader.
Le zeppe, beh .. si, ricompaiono ogni volta. Notevoli però le ALI bianche stampate sul jeans a vita bassissima con perizoma blu dei Cinesi abbinate al trucco sugli occhi.
STUDIO DELLA COPPIA
Insieme, il mondezzino e compagna trascorrono del tempo girovagando per la città e dintorni in moto, in base alle disponibilità economiche per la benzina.
La velocità del moto dipende dalle strade, ma di solito V.le Umberto “a una rodda”, improvvisate gare con altri motomuniti che manco li cagano e ondeggiamenti ad S sull’asfalto o voluti, o subiti a causa dei numerosi fossi impercettibili per il mondezzino a tutto gas , con conseguente rimbalzo della mondezzina che si salva perché attaccata alla vita del compagno ma distante con il viso per non rischiare di sbattersi al casco ad “altezza cervelletto con cappellino essenza indossato sotto” del mondezzino. A tal proposito, vorremmo aggiungere che ormai il capellino Essenza è in disuso tra i mondezzini doc, mentre persiste il casco mal indossato e compaiono capi d’abbigliamento Grizzuti.
Spesso la coppia finisce dietro i cassonetti ad acciuppare (vedi sempre l’accuratissima recensione Ryoga82) o a casa dell’amico del mondezzino a guardare giornali di moto e la scelta della prossima modifica al proprio mezzo di trasporto.
DIGHIDINDERA
alle 18:38 15 intraddi in rasgioni
Parauri: personaggi sassaresi, vita cittadina
Sassari sotto i genovesi (1294 -1323) (ringraziamo Denise Pisanu)
Mentre il partito pisano di Sassari andava sempre più indebolendosi, quello genovese maggiormente rafforzavasi. La Repubblica di Genova tentava con ogni sforzo d'impadronirsi della città di Sassari. Nel 1288, dopo esser stati sconfitti dai genovesi nel 1284 alla Meloria, i pisani consegnarono alla superba rivale la città di Sassari e sue pertinenze.
La cessione non venne effettuata che sei anni dopo, nel 1294.
In questo anno la città di Sassari si costituiva Repubblica, alleata con Genova.
Dei 29 anni in cui Sassari si resse a comune sotto la protezione della Repubblica di Genova, non ci restano che due documenti:
alle 22:35 5 intraddi in rasgioni
Parauri: canzone sassarese, vita cittadina
ACCUDIDDI, ACCUDIDDI .....
Da quando è iniziata la "cionfra on line" di SASSARESERIE e ACCADEMIA DELLO ZIMINO la "greffa" ha pensato che poteva essere una buona idea quella di soccorrere con un po di sassareseria "DOC" i compari in giro per il mondo per lavoro o per questioni di famiglia e in preda a attacchi delle note sindromi metaboliche connesse alla lontananza dalla "ziddai":
alle 15:00 5 intraddi in rasgioni
Parauri: sassaresi emigrati
Personaggio Sassarese vissuto a cavallo degli Anni cinquanta dello scorso secolo. Era anche un po’ zoppo e teneva con sé un perenne baccolo nodoso. Il personaggio, del quale non si ricorda il nome, era soprannominato " Trappadè," "li pizzinni pizoni" di una volta lo ingiuriavano continuamente perché vi era gusto sentirlo rispondere agli insulti, con altrettante bestemmie di una certa trivialità. Personaggio quindi da ricordare, a memoria di un tempo certamente poco bello per tutti, ma che il sassarese con la sua ironia riusciva a sdrammatizzare. Tanti sono i ricordi che ha lasciato che gli è stata dedicata anche una canzone sassarese in cui lo si immagina intento a darsi arie di cornificatore impenitente e impunito. Ascoltatela qui sotto in suo onore ...
Uomo probabilmente sfortunato, si dice fosse stato ferito nella seconda guerra mondiale, infatti aveva una protesi nel braccio sinistro, che stringeva con fibbie.
Tali risposte, però, avevano il sapore di battute ironiche improvvisate e spontanee che rendevano bene in perfetto dialetto sassarese cionfraiolo e così dimostrava il più delle volte di essere simpatico e scherzoso nonostante gli scherni.
Con la sua irosa reazione con alzata di baccolo e ripetute famose "frasi" riusciva a tenere a bada e fare anche fuggire torme di ragazzini che lo accerchiavano. La più corrente tra queste la possiamo anche citare: " Oh basthardhu! Vai a casa toia e arreggami li sigaretti chi aggiu dimintiggaddu innant'a lu cummudinu, cand'era cuschaddu arinotti i lu lettu cun mamma toia!."
"Vai e luzzigga li corri ch'aggiu posthu a babbu doiu """
"Ishanotti lu Tramvieri, lu Tassista e lu Pompieri so curruddi tutti e tre ........"
alle 09:17 14 intraddi in rasgioni
Parauri: personaggi sassaresi
dal nostro redattore inviato in Continente
CABU DI CIUPPA CIUPPA
UN INVITO ALLA RASSEGNA DI STRAFALCIONI NELL'USO DEL DIALETTO
L'esempio più bello della espressione del dialetto sassarese è il teatro.
Ricordo quando da ragazzino si andava al teatro civico.
"La settimana prossima c'è Gaetano [Lubino]" era il collega di mio papà. La "compagnia teatro sassari" è legata a ricordi di grande sassareseria. Sono riusciti a rendere sassarese perfino "miseria e nobiltà".....
A parte le risate il dialetto sassarese parlato a teatro è impeccabile.
Capisci tutto perché una parola seppure sconosciuta la afferri nel contesto. Ma ammetti fra te e te "catta, io non l'avrei detta così".
E ti rendi conto di quanto è "porcheddino" il tuo sassarese.
Per chi sintonizzasse solo adesso il sassarese porcheddino è il dialetto di chi vorrebbe parlare sassarese ma che spara vocaboli insensati inesistenti sull'intero globo.
E così se hai buon gusto eviti di parlarlo...
Il dialetto sassarese migliore lo trovi nei circoli al centro storico di Sassari. ("... zi semmu fatti una magnadda di sardhina...")
Te ne accorgi che è un sassarese puro perché è quasi musicale. ("xxxxxxxxxxx")
Il dialetto sassarese sembra apparentemente volgare, in realtà la sua intonazione semplicemente lascia la porta aperta alle espressioni colorite e giri di parole geniali. ("A n'hai tempu d'andattinni a casinu?" per un continentale è già complicatissimo!)
Stai attento a parlare il sassarese, perché di istinto tutti noi dal dizionario incompleto sassaresizziamo parole italiane e il nostro sassarese interlocutore con estremo tatto ci dirà: "ascò, parliamo tricolore che fai più bella figura"... a me non è successo poche volte ...
Ma qualcuno più sfigato di te lo becchi. Io ad esempio sono stato più volte ospite a pranzo da una famiglia. Tavola imbandita di cose sassaresi in quantità sassaresi che le quantità da camionista in confronto sono da dieta. Ospitalità sassarese, ma se non parlavano sassarese era meglio.... e detto da me è proprio grave.... Alcune parole magari non le so neanche io o magari sbaglio, correggetemi coi commenti.
- Posthami lo custheddu [Arregga la rasoggia]
- Chissu lu demmu a lu gattu - [... la iatta (questa è grave!!!)]
- Dammi unu bicchieri d'eba - [..tazza...]
E così per Sassari circola una frase super articolata per esemplificare il massimo della porcheddinità:
"Aggiu pigliaddu la cubbestha e mi soggu curicaddu. E aggiu intindiddu lu gattu sopra lu tettu chi ni gittava lu vasettu"
Mille varianti facilmente inventabili.
E vale anche il viceversa quando si parla italiano sbattendoci nella frase parole sassaresi italianizzandole.
"Ho strazzato l'erba"
"Gli ho messo acqua per ammoddiggarlo"
"Cazz, sono tutto assuarato"
Tocca a voi
*************
alle 19:04 18 intraddi in rasgioni
Parauri: dialetto
Se nelle strade di Sassari si possono incontrare ( raramente ) personaggi di alto lignaggio, tutti noi abbiamo memoria di alcuni personaggi sassaresi che ci hanno fatto sorridere per le loro stramberie e il loro comportamento. È la strada in fondo. Per esempio nella vignetta a lato si ricorda il personaggio di una signora che si fingeva vigile urbano e fischiando forte metteva le multe alle macchine in seconda fila su carta a quadretti. Molti ricordano il panico e la corsa per spostare la macchina .
Tanti altri ne abbiamo conosciuto come alcuni che qui sotto ci descrive Tino.
Sappiamo che è un'argomento delicato perchè dietro un nostro sorriso ci sono i fratelli, le madri e i figli.
Quindi se abbiamo un ricordo facciamolo con affetto....
DI MOLTI PERSONAGGI ABBIAMO RICORDATO L'INGIUGLIO IN UNA NOSTRA RUBRICA CHE HA AVUTO TANTO SUCCESSO. ingiugli sassaresi
INIZIAMO ORA LA RACCOLTA DELLE LORO STORIE E GLORIE ..........
Coscibianca
Personaggio sassarese conosciuto a cavallo degli anni cinquanta, quel dopoguerra che aveva segnato tanta gente, riducendola in miseria e costretta a vivere di stenti e alcuni anche di elemosina e carità del prossimo. Coscibianca era invece una specie di vagabonda, diventata così , perché il suo vecchio lavoro da “meretrice”, con l’età avanzata non poteva essere svolto. Quindi, non essendo stata parsimoniosa, nel mettere da parte i denari guadagnati, si è trovata di colpo a dover campare di espedienti. Il suo appellativo “Coscibianca”, gli era stato affibbiato nella casa dove lavorava, da qualche suo cliente buontempone, diventando un soprannome, il quale se lo portò appresso per sempre. I soliti ragazzi di allora (pizzinni pizoni), quando la incontravano la ingiuriavano continuamente al ritmo di: "Coscibià-Coscibià! "
La povera vecchietta trascorreva le sue giornate raccogliendo cicche di sigarette da terra, e allora erano proprio cicche, perché si fumava fino in fondo.
Il pomeriggio, fino a tarda sera, era solita sedersi sui gradini del primo portone delle Poste centrali per scartare le cicche e ammucchiare quel poco tabacco che riusciva a realizzare i un fazzoletto, per poi rivenderlo alle manifatture tabacchi di Piazza Università.
Durante questo lavoro di pazienza, chiedeva anche l’elemosina ai passanti. Così questo personaggio sassarese, trascorreva lunghe, penose e interminabili giornate, alla mercè di puntigliosi ragazzi che non la lasciavano maitranquilla, ai quali si opponeva solo con umili frasi di pietà, affinchè la lasciassero in pace. Anche questa una macchietta da non dimenticare, sebbene non sia stata molto onesta, ma purtroppo punita da una grande sfortuna.
Troiani
Uno dei più famosi personaggi sassaresi degli anni 40/50.
Uomo che senz’altro aveva girato il mondo. Forse imbarcato, portava infatti un vecchio cappello di ufficiale della marina, unto e bisunto.
Troiani era il suo vero cognome, originario laziale, aveva infatti un accento da burini romano.
Girava Sassari in lungo e in largo sempre vestito uguale con un abito sdrucito e spiegazzato oltre che poco pulito. Personaggio dal comportamento nobile, quasi un vero “clochard” francese, era tuttavia umile e servizievole e rari erano coloro che tentavano di prenderlo in giro, perché immediatamente venivano redarguiti a non permettersi più da suoi amici che solitamente lo tenevano nella giusta considerazione, proteggendolo e ospitandolo. Era si un vagabondo, ma di quelli buoni e tutti gli volevano bene.
Era solito frequentare i botteghini, non chiedeva mai elemosine ed era sempre invitato dai proprietari dei locali dove si trovava all’ora dei pasti. Lui era ugualmente generoso e ricambiava l’invito in un modo singolare, intratteneva i clienti con buona e dolce musica. Non usava strumenti, ma si arrangiava mirabilmente: emetteva un fischio soave e melodioso, accompagnandosi con una specie di batteria che ricavava con i palmi delle mani e relative ditta, battute a seconda del ritmo della musica, su pareti di masonite o sulla stessa del banco di mescita del locale, naturalmente lo faceva di spalle e le braccia dietro la schiena. Quando si esibiva aveva un sorriso accattivante e giulivo sebbene non avesse neanche un dente, ma la sua espressione con zigomi sporgenti e rossi e occhi brillanti, incuteva tanta simpatia e tenerezza. Anche la musica era bella, il suo pezzo forte era il “carnevale di Venezia”. Gli avventori, che apprezzavano le sue “ performance”, facevano a gara ad offrirle da bere, lui solitamente gradiva del buon vino e qualche capitava che si sbronzasse benevolmente, addormentandosi sulla sedia appoggiato al tavolo.
Abbiamo così ricordato un altro personaggio che ha fatto della storia di una Sassari di un tempo, vale a dire quando la nostra città era ricca di personaggi o macchiette innocue, ma piene di spirito e di gratitudine. I sassaresi rispondevano con grande solidarietà, annoverandoli come figli di una città che non vuol dimenticare nessuno.
Altro personaggio sassarese, girovago, umile e taciturno che non faceva male ad una mosca, ma i ragazzi di una volta lo prendevano di mira sfottendolo continuamente. Non chiedeva elemosina, ma la sua indigenza lo portava a accattare misere cose per poterle, magari rivenderle e, realizzare quanto bastava per sfamarsi. Personaggio che con la sua discrezione e infima condizione, commuoveva non poche persone generose che lo aiutavano economicamente, donandogli vestiario, scarpe e alimenti. Il suo soprannome "Monello", era quasi un paradosso, perché era mite e buono, ma la sua bassa statura tozza e tondeggiante lo faceva assomigliare ad un monello di strada, ecco perché dava motivo ad essere preso in giro. Ma Sassari, lo ha comunque annoverato assieme a tanti altri, come Troiani, Perempempè, Cannaipicciu, Cippacchinu etc. tra i sui simpatici personaggi di un tempo, quando la vita non era molto allegra per molti, ma pur sempre da vivere, e noi qui adesso a raccontare alcuni stralci. Agostino Campanaro Altro personaggio di Sassari, soprannominato " Agostino Campanaro " Tale appellativo deriva dal fatto che per molti anni ha esercitato la funzione di sagrestano nella chiesa di Santa Caterina. Tino enciclopedico
La sua abitazione, un magazzeno angusto, si trovava esattamente di fronte alla Chiesa, in Via Canopolo. Era un bravo esservitore della parrocchia, sempre disponibile ad ogni esigenza del Parroco.
Un piccolo vizietto, però, dopo tanti anni lo portò ad essere licenziato e precisamente, aveva preso il gusto di bere "vino di messa", tanto che veniva sorpreso sbronzo e addormentato dietro l'altare.
Quindi il provvedimento irreversibile che lo portò per un po’ di tempo ad essere disoccupato e vivere in misere condizioni. Riuscì tuttavia a rimettersi un po’ in sesto quando intraprese l'attività di "Strillone," vale a dire venditore di giornali ambulante. Attività che esercitava nel centro storico dal primo mattino. Ancora ricordo quella cantilena mattutina: " La Nuova Sardegnaaaaa! La Nuovaaaa! Nuovaaaa! Per venderne di più aveva escogitato un sistema: una carrozzella per neonati piena di giornali, in questo modo non faticava nel trasporto. Un altro modo era quello di diffondere notizie false per invitare gli acquirenti a comprare così il giornale. Ad esempio al mattino presto si fermava in un popoloso crocevia e iniziava a strillare dicendo: " Morto in un incidente stradale il Calzolaio tal dei tali…..! Uomo evidentemente molto noto nella zona e quindi, per curiosità tutti a comprare il giornale per leggere la notizia inesistente. Ma questo sistema non durò molto e, tra il suo vizio di bere e andare nei botteghini dal mattino, lo portò a diventare un trasandato e quindi un quasi barbone e da li ad essere preso in giro dai ragazzi di strada. Anche questo personaggio verrà annoverato nei ricordi di una Sassari d'un tempo, la figura non è sfuggita all'attento caricaturista Paolo Galleri, che assieme a tanti altri compare nelle pagine di una serie di caricature di personaggi sassaresi: dal Presidente Cossiga alla macchietta sassarese…
alle 08:57 56 intraddi in rasgioni
Parauri: personaggi sassaresi
Abbandoniamo per un momento i frizzi e i lazzi, e parliamo di un argomento delicato che ha cambiato la vita e il volto della nostra amata Sassari.
I movimenti economici e la nascita di Predda Niedda hanno portato a uno sfascio culturale di proporzioni inaudite. Il trasferire attività produttive fuori dalla città ha prodotto nelle donne sassaresi un po’ anziane una grande malinconia, e le giovani generazioni di donne non conosceranno mai un fenomeno che rafforzava il muliebre senso di sicurezza.
Inoltre le normative sulla sicurezza sul lavoro non hanno contribuito di certo allo sviluppo dell’autostima femminile, con i cantieri e i ponteggi blindati da reti.
Insomma sto parlando della scomparsa di figure importantissime: muratori, meccanici e artigiani similari.
Negli anni precedenti agli ’80 molti ricorderanno queste figure. Si sporgevano dai ponteggi a rischio della vita, o sbucavano da carrelli posti sotto le vetture in riparazione, e snocciolavano veri e propri madrigali inneggianti alla bellezza femminile. Gli artigiani sassaresi erano inoltre molto democratici e non lesinavano le loro composizioni a ogni donna di qualunque estrazione sociale, razza, religione e aspetto fisico. Qualunque signora o signorina era beneficiata da una pioggia carezzevole di articolatissimi complimenti.
Alcuni quali “Ebbè, mascì, mì non caggì a faccia a terra” esaltava un seno prosperoso che poteva essere periglioso per il baricentro della signora transitante. “A mi ni dai un ggiru” esortava alla generosità della signorina, che non di rado sorrideva beata, guardandosi bene dal darla.
I fischi erano ben modulati, e mai un muratore sarebbe scaduto in volgarità gratuite.
Nella semplicità immediata del complimento o dell’invito c’era una certa eleganza.
I più temerari arrivavano anche a calarsi dal ponteggio per meglio poter godere delle grazie della transitante, guardandola con intenzione negli occhi mentre cantava una canzone romantica.
Non di rado veniva saccheggiato il repertorio di Fausto Leali, più nelle corde di forti bevitori di birra. Sarà per quello che in un certo periodo ci fu un florilegio di bambine battezzate con il nome Deborah? Non è dato saperlo, ma il sospetto persiste.
Oggi potreste attraversare da Carbonazzi a Viale Italia, salendo e scendendo da un tram senza che nessuno vi rivolga il minimo fischio, psssth, o complimento. In un happy hour potreste anche scoppiare a furia di trangugiare noccioline e cioffeche a base di rhum senza che nessuno noti la bontà e naturalezza del vostro corredo di signorina, attempata, ma pur sempre signorina. Un muratore degli anni ’80 non si sarebbe mai permesso una tale trascuratezza.
Chiedo alle donne di questo blog di unirsi con me per un’azione di sensibilizzazione verso le autorità comunali. E chi vuole potrà, frugando nella memoria, raccontarci i complimenti più belli che ha ricevuto da queste benemerite associazioni di categoria.
RIDATECI I MECCANICI
RIDATECI I MURATORI
alle 12:25 15 intraddi in rasgioni
Parauri: vita cittadina
A quanto pare ci stiamo divertendo ....
Allo scadere del quarto mese di cionfra on line (14 settembre 2006 - 14 gennaio2007) questa ignobile farsa di SASSARESERIE ha toccato le 20.000 pagine viste e superato le 8.000 visite.
Compari sassaresi in giro per il mondo ce ne sono un bé, e le vostre visite giungono un po da tutto il mondo ..... Inghilterra, Svezia, Belgio, Germania, Francia, Argentina, Brasile, Singapore ..............
A vi ni feddi la vaghogna ......
Buffunadduri senza confini !!!
alle 15:17 2 intraddi in rasgioni
Parauri: blog, statistiche
Venere-Giovane-Holiday-R.T.F - Nord Sardegna e vari nomi a caso. Queste erano alcune radio " Pirata" di Sassari. Fatte con poco: una radio militare, un'antenna e due o tre coraggiosi che si infilavano letteralmente il microfono in bocca per abbassare il tono della voce e farla più " toga". Portata del segnale poco oltre il condominio con il medesimo che si incazzava perchè gli entrava nella televisione " un'anno non è un secolo tornerò tornerai" al posto di Pippo Baudo. I dischi in vinile di casa ed un giradischi- rigorosamente modello READER'S DIGEST -
un modo per soppiantare Radio Monte Carlo con Awanagana e la più pallosa Radio Rai. Dopo un pò il segnale aumenta di qualche watt e qualche coraggioso si mette anche il telefono per le dediche. Passa poco ed i pionieri capiscono che è meglio mettere un " filtro" alle telefonate in diretta. I giovani sassaresi non aspettano altro che potersi sentire alla radio mentre sbeffeggiano il conduttore di turno ( Flyman ha tutta la nostra solidarietà). Dopo qualche anno inizia la raccolta pubblicitaria, un successo che viene copiato immediatamente da tutte le emittenti . Le case discografiche iniziano a passare i primi dischi " gratis"per spingere il brano di turno, ed i nostri emettitori di suoni non si fanno pregare, un brano può passare cinquanta volte al giorno.
Legalizzato il tutto con l'assegnazione delle frequenze i piratoni diventano professionisti ed il gioco diventa meno divertente.
Qui ci serve il vostro aiuto.
La sfida è:
alle 01:26 31 intraddi in rasgioni
Parauri: vita cittadina
Sirio (α Canis Majoris, conosciuta anche come la Stella del "non la prende un Cane") è la stella più luminosa del cielo notturno ( magnitudine apparente -1,46 , magnitudine assoluta +1,40 e magnemmu noi +1,25 ). Questa stella può essere vista da tutte le regioni abitate della Terra, Sassari compresa, nell'emisfero nord( Iterland non compreso), è uno dei vertici del cosiddetto Tiangolo dell'Emiciclo.
Sirio si trova ad una distanza di 8,6 anni luce dal pareggio del bilancio ed è perciò una delle stelle più vicine a Terra Terra ( motivo principale del blocco degli incroci siderali). È una stella di sequenza principale a fermata alternata, con tipo autista spettrale A0 o A1 ed ha una massa di circa 2,4 volte quella del Tram di Platamona. Ha una compagna, una nana bianca chiamata Sirio B e poibbara , che orbita attorno alla principale ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 UAAH, con un periodo di circa 50 anni e 15 minuti dalla stazione alla prima fermata. Analisi sulla presenza di vita su Sirio sono condotte dal S.E.T.I. per mezzo del radio- telescopio di Monte Palomar. Senza successo.
alle 10:32 8 intraddi in rasgioni
Parauri: vita cittadina
Scriveteci e inviate le vostre proposte a : sassareserie@gmail.com
La greffa di Sassareserie è la stessa dell'ACCADEMIA DELLO ZIMINO.